Cronaca |

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Samuel. Lutto cittadino a Caccamo. La famiglia: "Tragedia poteva essere evitata"

Samuel. Lutto cittadino a Caccamo. La famiglia: "Tragedia poteva essere evitata"

Si trova nell'obitorio del cimitero di Sciacca,

a disposizione dell'autorità giudiziaria, la salma di Samuel Scacciaferro, il giovane operaio morto a 26 anni lo scorso 17 giugno folgorato da una scarica elettrica mentre lavorava in un imnpianto fotovoltaico di proprietà dell'impresa Energy Time Spa di Campobasso. Dovrebbe tenersi lunedì prossimo l'autopsia disposta dalla procura della Repubblica. Nel frattempo il sindaco di Caccamo, il paese di Samuel, Franco Fiore, ha proclamato il lutto cittadino per il giorno in cui si terranno i funerali del ragazzo. Funerali che potranno essere stabiliti dopo che il corpo sarà restituito alla famiglia.

Attraverso l'avvocato Giuseppe Canzone i familiari del giovane hanno espresso "tutto il proprio profondo dolore, unito ad uno stato di disorientamento e sconcerto" per la tragedia sul lavoro. "Samuel era un giovane, serio, laborioso e intraprendente, con progetti davanti, che in quel lavoro riponeva speranze per il suo futuro e nel quale invece ha trovato la morte. Lavoro che dovrebbe realizzare la persona e mai diventare un rischio concreto per la vita".

Il legale di fiducia della famiglia anche al nostro Telegiornale conferma l'intento di collaborare con le indagini tuttora in corso ad opera della procura, dei carabinieri, dei nuclei specializzati in tema di sicurezza e prevenzione sul lavoro dell’Asp e dell'ispettorato del lavoro.

"Bisognerà fare piena luce su tutti gli aspetti di questa tragedia - proseguono i familiari del giovane -, a partire dalle mansioni assegnate a Samuel, ai percorsi di formazione e sicurezza previsti dalle norme di prevenzione, fino all’organizzazione e alla sicurezza generale del cantiere. E’ necessario continuare a sollevare pubblicamente – secondo la stessa famiglia di Samuel - la questione della sicurezza sul lavoro, troppo spesso considerata un costo anziché un diritto. Non è accettabile – dice l'avvocato Canzone - che si continui a morire di lavoro. La sicurezza non può essere opzionale e la prevenzione non può essere trascurata. Nessuna famiglia dovrebbe trovarsi a piangere un figlio partito per lavorare e mai più tornato. Chiedono dunque, i familiari, scrupolosità nella ricostruzione dell’accaduto, giustizia e attribuzione di eventuali responsabilità, ritenendo che la morte di Samuel potesse essere evitata. Lo dobbiamo a Samuel e a tutte le vite spezzate sul lavoro". 

Ogni perdita di vita sul luogo di lavoro è una sconfitta inaccettabile per l’intera società e impone una urgente riflessione collettiva. Le istituzioni, le aziende, le organizzazioni sindacali e tutta la società civile hanno il dovere di impegnarsi concretamente e non solo a parole, per garantire condizioni di lavoro sicure, formazione adeguata e controlli rigorosi.

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