Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili dell’incendio che ha interessato sabato scorso
un uliveto dell’azienda agricola dell’assessore comunale Simone Di Paola a Calamonaci. E’ stato lo stesso amministratore dalla sua pagina facebook a rendere noto del grave episodio ai danni della propria azienda, assessore che tiene a precisare alla nostra redazione che non si è trattato di un atto intimidatorio ma della vile mano di piromani.
“Per il terzo anno di seguito, l'azienda agricola della mia famiglia subisce, per mano dei soliti piromani, gravi danni ai nostri alberi di ulivo”. “Bene, sappiate che per ogni ulivo che tenterete di uccidere, noi ne ripianteremo altri 10!” Questo il messaggio diffuso a poche ore dall’accaduto da Simone Di Paola. Assessore che ha anche sottolineato l’impegno della comunità di Calamonaci a cominciare dall'amministrazione comunale e segnatamente dell'assessore Perricone, che prontamente si sono attivati per domare l'incendio. Amministrazione di Calamonaci che l’amministratore saccense conta di incontrare per concordare iniziative atte a contrastare l'odioso fenomeno della piromania. E' terzo anno consecutivo,come detto, che l’azienda di Di Paola è vittima dell’opera criminale dei piromani, che ogni estate puntualmente distrugge ettari su ettari di macchia mediterranea e di coltivazioni, frutto del lavoro e del sacrificio degli agricoltori. Imprenditori che, dopo mesi e mesi di duro lavoro, restano vittime della mano colposa di uomini senza scrupolo che mandano in rovina tutti i loro sacrifici.
In questi tre anni, al nostro Tg, ha affermato l’assessore Di Paola sono state distrutte 220 piante di ulivo, quasi un ettaro di uliveto.
“Non riuscirete minimamente a scalfire la nostra volontà di continuare ad investire sul nostro territorio, offrendo il nostro olio, che sia sempre migliore, più buono e più siciliano – continua Di Paola nel suo post su facebook. - Noi non lasceremo questa terra in mano ai piromani, noi siamo più forti!”, conclude.
E mentre sono in corso le indagini a carico di ignoti per identificare l’autore o gli autori del gesto, arriva la solidarietà del sindaco Fabio Termine e degli assessori della giunta comunale: “Condanniamo pubblicamente e con forza quest’atto criminale. Abbiamo già avuto modo di parlare con Simone e di esprimere a lui e alla famiglia la nostra affettuosa e sentita solidarietà. Sono azioni che inevitabilmente turbano gli animi, in una terra dove troppi incendi tentano di incenerire ogni speranza di vivere, investire, di andare avanti nella nostra terra. Ma siamo convinti che questi atti, di
una viltà unica, di gente che non ama per niente la terra dove vivono, non faranno indietreggiare di un passo l’attività dell’azienda della famiglia Di Paola”, concludono dalla giunta di Sciacca.
Solidarietà e vicinanza viene espressa dal presidente del consiglio comunale Ignazio Messina e dall’intero consiglio comunale di Sciacca per il vile atto subito. “Sono certo che Simone proseguirà con sempre maggiore determinazione nel suo impegno politico e imprenditoriale”, afferma Ignazio Messina.
Condanna per quanto accaduto, viene oggi espressa dal segretario provinciale della Cgil Alfonso Buscemi che nella nota diramata evidenzia come in provincia stiano diventando troppe le emergenze legate alla legalità, facendo riferimento anche ad altri episodi intercorsi ad imprenditori di Ribera e Lucca Sicula. «Non si può più tollerare che imprenditori onesti, lavoratori e istituzioni locali diventino bersaglio della criminalità. Occorrono indagini approfondite, maggiore vigilanza sul territorio e un impegno corale di tutte le forze sane della società per isolare questi malavitosi».
