Cronaca |

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Favara. Ritrovata una scarpa da donna. Polemiche per grate aperte

Favara. Ritrovata una scarpa da donna. Polemiche per grate aperte

Setacciando il percorso del vallone a Favara è stata trovata una scarpa che apparterrebbe a Marianna Bello, la 38enne scomparsa ieri dopo essere stata travolta dal fiume d'acqua formatosi lungo le strade a causa del nubifragio. Qualcuno dei familiari avrebbe riconosciuto la calzatura. Il ritrovamento è stato fatto in aperta campagna, nel vallone che porta al depuratore. I mezzi dei vigili del fuoco e della Protezione civile si sono infatti spostati a valle prima dell'area dove c'è il depuratore. In azione, nell'area dei canneti, anche gli escavatori dei pompieri.

Intanto si apprende che due grate del collettore di acque bianche di piazza Libertà, dove sarebbe finita Marianna Bello scomparsa ieri travolta dal fiume d'acqua lungo la strada provocato dal nubifragio erano aperte. I cittadini di Favara indignati si interrogano su quelle due grate aperte, di cui nemmeno il sindaco Antonio Palumbo sembra sapere nulla. 

 “A marzo avevamo fatto la pulizia di tutte le caditoie. E ne avevamo fatto realizzare una nuova. La zona è soggetta spesso ad allagamenti, c'erano problemi di acqua piovana che arrivava al comando della polizia municipale ed è stata fatta, per ‘tagliare’ le acque, questa nuova caditoia”, dice Palumbo. 

Il procuratore di Agrigento, Giovanni Di Leo, stamattina ha fatto un sopralluogo a Favara dove sono ancora in corso, senza esito, le ricerche di Marianna Bello, la casalinga 38enne, mamma di 3 figli, che ieri mattina è stata inghiottita dalle acque durante un nubifragio. Al momento non risulta aperta alcuna inchiesta dalla Procura. 

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