La Procura Generale di Palermo ha
chiesto la condanna a sette anni e dieci mesi di carcere nei confronti di un netturbino cinquantottenne di Favara accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni della figlia. Chiesta, quindi, la conferma del verdetto di primo grado emesso dal tribunale di Agrigento.
In quell’occasione vennero condannati anche i parenti del principale imputato, ossia sei mesi di reclusione ciascuno alla moglie e due cognati per il reato di favoreggiamento, accusati di aver “coperto” il netturbino con false dichiarazioni. La posizione di moglie e cognati, però, potrebbe essere archiviata per la sopraggiunta prescrizione.
La vicenda, infatti, risale al 2017. L'uomo avrebbe colpito la figlia con calci e pugni con l’intenzione di abusare di lei. Tra gli episodi contestati anche quello di aver puntato una pistola all’indirizzo della ragazza.
