Accanto al dolore, cresce anche la richiesta di verità.
Dopo i funerali di Marianna Bello, la giovane mamma di 38 anni travolta dalla furia dell’acqua il primo ottobre scorso, la famiglia – attraverso il proprio legale – ha chiesto l’apertura di un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.
La Procura di Agrigento ha già avviato gli accertamenti per chiarire ogni aspetto della vicenda, ricostruendo le ultime ore di Marianna e le circostanze della tragedia che ha sconvolto l’intera comunità favarese.
Favara, nel giorno di lutto cittadino, ha dato l’ultimo, commosso saluto a Marianna nella Chiesa Madre, gremita di parenti, amici e tantissima gente comune. In prima fila il marito, le sorelle, i genitori, ma anche tanti sindaci del territorio, i rappresentanti delle forze dell’ordine, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, protagonisti delle lunghe e difficili ricerche durate oltre due settimane.
La cerimonia è stata presieduta dall’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano, che nell’omelia ha detto: “Dal profondo a te grido, o Signore! Chissà quante volte questo grido si è alzato dalla terra fino al cielo, il grido dei familiari e degli amici di Marianna, il grido di tutti noi che abbiamo sperato fino alla fine.”
All’uscita dalla chiesa, il lancio di palloncini bianchi con la scritta “Marianna vive”, gesto semplice ma intenso, con cui Favara ha voluto stringersi ancora una volta attorno al sorriso e al ricordo di Marianna.
